venerdì 31 luglio 2009

Leoluca Orlando Cascio, Antonio Di Pietro e la Massoneria

Orlando e’ membro dello European Council on Foreign Relations, la versione europea del Council on Foreign Relations. Di cosa stiamo parlando? Di Massoneria. Non di quella di basso livello, ma di quella delle alte sfere, quella cioe’ che decide cosa deve succedere nel mondo, dalle crisi economiche alle guerre, dettando l’agenda politica ai regimi democratici “fantocci” tenuti in pugno attraverso la finanza e il debito pubblico.


Oltre al Council on Foreign Relations, fanno parte di queste alte sfere della Massoneria altri gruppi quali i Bilderbergers (ai cui incontri partecipano alte cariche dello Stato italiano – incontri segretissimi e inaccessibili alla stampa), i Rhodes Scholars, il Trilateral Commission, e gli Skull & Bones (cui vanta di appartenervi Barack Obama).

Se volete vedere con i vostri occhi, a questo indirizzo trovate la lista dei membri dell’ECFR:

http://ecfr.eu/content/entry/12

E’ cosa pubblica.

Oltre a Orlando, per l’Italia troverete personaggi come la Bonino, D’Alema, Fini e Tommaso Padoa-Schioppa, quest’ultimo legato a doppio filo agli ambienti dell’alta finanza di cui sopra.

Inoltre Di Pietro il suo famoso appello alla comunita’ internazionale per far conoscere al mondo che in Italia la democrazia e’ in pericolo (come se negli altri paesi occidentali non lo fosse), lo ha fatto pubblicare proprio da uno dei templi della finanza anglo-sassone, e cioe’ l’Herald Tribune. Appello che, oltre a dimostrare come Di Pietro spenda inutilmente i soldi pubblici dei finanziamenti ai partiti (pagati di tasca nostra), dimostra anche quali organizzazioni stiano dietro il nostro paladino della giustizia. Egli infatti nel ‘92 sovverti’ un’intero ordine democratico per dare strada libera al nuovo ordine, la cosiddetta Seconda Repubblica, la quale trasformo’ l’Italia nel paradiso delle liberalizzazioni e delle svendite alle banche e alle organizzazioni finanziarie del nostro patrimonio pubblico, rendendo l’Italia sempre meno proprietaria di se stessa e sempre piu’ alla merce’ degli squali della City e del debito pubblico… da cui la profonda crisi economica che caratterizza l’Italia da quasi un ventennio.

I legami tra Orlando e Di Pietro con quegli ambienti di finanza internazionale pertanto non mi stupiscono. Semmai confermano chi sono i pupari che stanno dietro questi nostri paladini della legalita’.


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venerdì 5 giugno 2009

Il Partito per la Liberta' vince in Olanda

Così Wilders "vince" in Olanda

Il Partito per la Libertà (Pvv) del deputato olandese Geert Wilders festeggia in queste ore un fortissimo successo alle elezioni europee, dove, secondo i risultati parziali resi noti nella notte, ha conquistato il 16,9 per cento dei voti, diventando cosi' il secondo partito dei Paesi Bassi. Geert Wilders vive da qualche anno sotto protezione costante delle forze dell'ordine, non ha piu' una vita, viene svegliato nel cuore della notte per essere portato in luoghi segreti al riparo da attentati. Come se non bastasse, di recente il braccio giudiziario del potere totalitario "politicamente corretto" ha deciso di inquisirlo per istigazione al razzismo. E tutto cio' a causa delle sue idee tradizionaliste, contrarie all'islamizzazione dell'Olanda e dell'Europa, che tanto scandalizzano le élite intellettuali al potere nel paese dei tulipani.

Il giudizio popolare non ammette appelli. Il Partito per le Liberta' corre spedito verso il governo del paese. Un segnale che i popoli europei cominciano a svegliarsi dall'assopimento mass-mediatico e riscoprono l'orgoglio della propria identita' e delle proprie radici cristiane.

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sabato 30 maggio 2009

Appello al voto

Appello al voto del prof. Massimo Costa

Lo si puo' leggere su Il Consiglio e sul sito de L'Altra Sicilia.

Scaricate il PDF dell'appello cliccando qui e speditelo a tutti i vostri contatti.

W la Sicilia!

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Ultime notizie dal MPA



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venerdì 27 febbraio 2009

Sicilien


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venerdì 20 febbraio 2009

Alla conquista della sovranità

Non si vuole suggerire alcuna forma “perfetta” di governo. Ma in parte spiegare perché oggi da ambedue i lati della barricata la politica non riesce a soddisfare le legittime istanze dei cittadini.

dell'Abate Vella


Osservando il genere di paesi con i quali la Sicilia sembra allinearsi a livello internazionale qualcuno potrebbe chiedersi se questo è quello che i Siciliani vogliono e quale sia il motivo di queste “alleanze”. Paesi come la Russia, la Libia, l'Oman, l'Algeria, a voler dare retta ai media occidentali, evocano innanzitutto dittature, guerre civili, spregevoli atti terroristici. E per almeno uno di essi (la Libia) una tale visione è oggettivamente difficile da obiettare.

Se poi consideriamo come la vicinanza a quei paesi implichi anche relazioni se non proprio cordiali, per lo meno costruttive con nazioni quali Iran, Siria, Venezuela, ecco che la cosa si complica ancora di più.

Ma i segnali che arrivano indicano una Sicilia diretta proprio in questa direzione. Dal punto di vista storico la cosa non farebbe una grinza: il Regno di Sicilia non ha mai avuto grossi problemi nelle relazioni con l'oriente ortodosso e musulmano. Al contrario, la nostra esistenza è stata più volte messa a rischio da occidente. Basti pensare all'impero romano, alla guerra del Vespro, al Risorgimento.

Ma non possiamo vivere di solo passato. Il presente va analizzato per quello che è. Ed il presente ci dice che quei paesi elencati sono sì accomunati da regimi più o meno totalitari, ma posseggono anche da un'altra importante caratteristica: essi sono Stati Sovrani, nei quali il potere è gestito da un élite interna (e non internazionale come nel caso degli stati fantoccio occidentali) e nei quali il potere politico tiene le redini, mentre quello economico morde il freno.

Una situazione, quest'ultima, diametralmente opposta a quella europea e nordamericana dove, sull'onda lunga di una folle sequela di rivoluzioni “sociali” fatte non si sa bene per conto di chi, si è buttato il bambino con l'acqua sporca e l'abbattimento del potere politico è stato così scrupoloso da lasciare campo libero ad una ristretta oligarchia affaristica internazionale (per l'appunto...), con le conseguenze che tutti oggi possiamo sentire dispiegarsi sulle nostre vite.

Inquadrata da queste considerazioni, la “deriva” siciliana diventa ora più chiara e condivisibile, soprattutto per il corollario che una tale deriva implica: il recupero e la riconquista della sovranità, l'obiettivo esplicito per cui tutti stiamo combattendo.

La riconquista della sovranità è dunque per prima cosa irreggimentazione di quel potere economico che è stato sottratto ai popoli occidentali con uno spietato meccanismo di raffinata e micidiale precisione raggiunto in circa duecento anni di intrighi e cospirazioni: l'indipendenza delle banche centrali dal potere politico.

Tale indipendenza sottrae di fatto ai governi qualunque capacità decisionale in materia di politica economica e la consegna nelle mani non di un anonimo “capitale”, ma di chi quel capitale controlla grazie all'esclusivo diritto a stampare moneta, o meglio pezzi di carta senza alcun valore che non sia i pochi centesimi del costo di produzione, ma che poi vengono a noi rigirati al prezzo stampato.

Il meccanismo si appoggia poi su un sistema elettorale truffa spacciatoci per democrazia nel quale pupazzi senza alcun potere reale che non provenga da quella carta straccia a loro donata dalla stessa élite fanno finta di sfidarsi per poter tenere il posto per un massimo di due mandati consecutivi di pochi anni. Perché solo due mandati consecutivi? Non hanno neanche bisogno di nascondere il motivo. Lo gridano in faccia al popolo schiavo, tanto sono arroganti: per evitare che i politici eletti acquistino un qualche potere! Questo mentre chi stampa cartastraccia-moneta questo potere lo mantiene a vita.

Ecco che aperti gli occhi su questo, diventa all'improvviso chiaro il motivo per cui in questi giorni in Venezuela si è tenuto un referendum, indetto (e vinto...) da Chavez, per l'eliminazione del limite al numero dei mandati. Ecco che la situazione russa, con una presidenza saldamente sotto il controllo di Putin (il quale al più presto ritornerà sul trono), diventa non solo logica ma auspicabile ed auspicata dallo stesso Popolo Russo.

Ed ecco perché i governi-pupazzo occidentali, per conto dell'élite finanziaria, continuano a inveire contro Venezuela e Russia malgrado gli interessi loro e dei loro popoli dovrebbero suggerirgli il contrario.

Un'idea di quanto sia esteso e pericoloso il ricatto a cui siamo soggetti, lo ha dato la rivelazione (segnalatami da un lettore) di un fatto avvenuto in Inghilterra lo scorso 10 ottobre e portato alla luce solo di recente. Secondo un articolo del Daily Mail (“Revealed: Day the banks were just three hours from collapse” del 24 gennaio, parzialmente tradotto in italiano dal blog InformazioneScorretta),

“Il ministero del Tesoro stava preparando l’ordine di chiusura degli sportelli bancari, lo stop alle transazioni elettroniche ed il blocco totale dei bancomat.

Il primo ministro Gordon Brown stava per apparire in tv a reti unificate per annunciare che l’intero sistema finanziario inglese sarebbe stato nazionalizzato.”


La cosa più incredibile (o meglio, credibilissima visto come stanno messe le cose) è che “la nazione era 'molto vicina' ad un collasso completo del sistema bancario poiché 'importanti titolari di deposito' tentarono di ritirare i loro depositi in massa”.

Secondo l'articolo poi Lord Myners (ministro della City) avrebbe detto che «Vi furono due o tre ore quando la situazione è sembrata estremamente deteriorata, nervosa e fragile». In altre parole la situazione fu sistemata in 3 ore, il che vuol dire che tanto ci ha messo lo stato sovrano d'Inghilterra a capitolare ai ricatti di quegli "importanti titolari di deposito" e ad operare i salvataggi poi descritti nel pezzo del Daily Mail. Ecco qui:

“La Banca d'Inghilterra è stata costretta a contattare i creditori della Royal Bank of Scotland in New York e Tokio per persuaderli [come, con le preghierine?, ndr] a non ritirare i loro fondi”

Gli "importanti titolari di deposito" non sono altro che l'élite finanziaria globale, che nel momento in cui lo vorrà, farà precipitare la “nazione” non più sovrana prescelta nel caos più assoluto.

Ovviamente il folle progetto dell'élite (o Entità, così come altrove chiamata...) non si ferma all'occidente. Essa vuole controllare il mondo intero. E per fare questo ha creato un'altra bella cosa: il Fondo Monetario Internazionale (FMI) la cui azione criminale è supportata dall'usura più sfrenata, oggi nota con il nome in codice di “interesse composto”:

L'interesse viene detto composto quando, invece di essere pagato o riscosso, è aggiunto al capitale iniziale che lo ha prodotto. Questo comporta che alla maturazione degli interessi il montante verrà riutilizzato come capitale iniziale per il periodo successivo, ovvero anche l'interesse produce interesse.

L'FMI serve in pratica a condizionare senza troppa fatica l'operato di paesi non ancora propriamente “democratici” (nel senso di privi di ogni potere reale). Invece di ricorrere a fastidiose e poco popolari campagne di occupazione militare che potrebbero protrarsi all'infinito, tali paesi si assalgono una sola volta con una bella guerra economica e li si consegna nelle mani dello strozzino (FMI) che con interessi surreali (ooops... scusate, si dice “composti”) rende il paese schiavo ad perpetuum.

Tutto questo è ben presente nelle menti dei politici delle nazioni ancora più o meno libere. Ecco perché l'Islanda, che aveva sino ad ora resistito le pressioni per entrare nell'Euro, sull'orlo del fallimento ha chiesto un prestito per primi ai russi invece che all'FMI (alla fine è dovuta capitolare).

E nel caso in cui qualcuno sotto controllo abbia il desiderio di ribellarsi, provvedono con un'altra pillola avvelenata inoculata nel budget di ogni paese: il deficit pubblico. Ecco che cosa ha promesso Putin alla Tymoschenko in cambio dell'appoggio ricevuto dall'Ucraina nella storia del taglio delle forniture energetiche all'Europa ("Kiev Turns to Moscow for $5Bln Loan", Moscow Times 10 febbraio 2009, riproposto gratuitamente anche da EffeDiEffe):

Il governo ucraino ha chiesto alla Russia di potersi assicurare un prestito di 5 miliardi di dollari per coprire il proprio deficit nel budget.

Yushchenko ha denunciato l'idea di un nuovo prestito per coprire un deficit fissato al 3% del prodotto internmo lordo malgrado una richiesta dell'FMI di eliminare tutti i deficit.

Senza una revisione del budget, qualunque accordo a lunga scadenza con l'FMI è in dubbio, anche se potessimo mobilizzare tutte le nostre risorse di prestito straniere” ha detto Valery Lytvytsky, top adviser per la Banca Centrale.


Il prestito avrebbe come obiettivo l'eliminazione del deficit pubblico in modo da castrare gli artigli occidentali. Incidentalmente l'odio anglosassone per Putin diventò irreversibile quando costui decise di usare i proventi petroliferi per coprire il deficit pubblico invece di dividerli tra la gente in modo che questa potesse spenderli in superflui prodotti occidentali.

Ma l'élite vuole anche la vita facile, e chiaramente questa non potrà esserci sino a quando dovrà avere a che fare con tutte queste monete da stampare e con tutte queste banche centrali. L'obiettivo è quello di avere un'unica banca centrale con un unica moneta globale, possibilmente non più neanche di carta, ma elettronica. Il primo passo è già stato fatto: dopo averci venduto la favola della fratellanza europea per qualche decennio, ora la verità celata dietro la facciata è venuta fuori con l'Euro. L'eliminazione della moneta nazionale è infatti l'ultimo (piccolo) ostacolo verso l'eliminazione completa (ed irreversibile?) delle sovranità.

Progetti simili esistono già in altre parti del mondo. Il più avanzato (dopo quello europeo, ovviamente) sembra essere quello dell'unione monetaria degli stati arabi riuniti nel GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo). Gli stati facenti parte di questo corpo sono quasi tutti fortemente dipendenti dagli americani e dagli inglesi per un motivo o per un altro. Tutti tranne uno: l'Oman.

Il ministro degli esteri omanita, Yousuf Bin Alawi, alla insistenti richieste di adesione alla moneta unica della penisola arabica, ha risposto con queste decise parole (“Oman has no plans to join the monetary union”, Gulfnews 29 dicembre 2008):

«L'Oman non parteciperà al progetto di unione monetaria nel 2010 e nemmeno del 2100 (...) I nostri fratelli negli altri 5 stati del GCC stanno andando avanti con il progetto dell'unione monetaria ed con l'emissione della moneta unica, ma l'Oman non fa parte di questo progetto»

Guarda caso tra la Sicilia e l'Oman corre un feeling particolare.

Anche in Italia molti sono i movimenti indipendentisti ed autonomisti che da sud a nord, richiamandosi alla sovranità del proprio popolo, si sono espressi a favore di una moneta locale indipendente dall'Euro [*].

In Sicilia siamo molto più avanti: Francesco Paolo Catania ha confermato che un dettagliato progetto economicamente credibile in forma di proposta di legge è in fase di completamento da parte de L'Altra Sicilia, anticipato da una analisi generale dei costi e dei benefici che una tale operazione comporterebbe (“Una ''moneta'' siciliana? Una provocazione... seria”, ottobre 2008):

Forse la vera scelta è tra la dipendenza e l'indipendenza economica. La strada da noi tracciata indirizzerebbe la Sicilia verso un'autosufficienza economica che ci farebbe più liberi (magari nell'immediato un po' più poveri, poi più ricchi, ma da subito più liberi); al contrario la strada attuale è quella di una dipendenza economica senza sbocchi, di un'economia asfittica e assistita, dove poi fatalmente tutta la società va in cancrena e fiorisce solo il malaffare.


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[*] Non dovrebbe stupire nessuno che la Lega Nord non faccia parte del lotto, visto che la sua stessa esistenza non è altro che un'appendice di quelle élite finanziarie, come già descritto (vedi il post “Lega pagana”).


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venerdì 13 febbraio 2009

Vergogna Olanda! Vergogna Inghilterra!

Il neo-totalitarismo europeo del pensiero-unico-politicamente-corretto segna una nuova vittoria nel cammino di auto-distruzione intrapreso con la presa della Bastiglia. Un cammino ormai tutto in discesa, che ci condurrà come agnelli sacrificali al più grande olocausto di popolazioni autoctone che la storia abbia mai conosciuto, quello degli europei per l'appunto.

E' della fine del gennaio scorso la notizia che Geert Wilders, uomo libero e libero pensatore, fondatore del Partito per la Libertà, verrà inquisito in Olanda per incitamento all'odio e alla discriminazione. E ciò a causa della libera espressione del suo pensiero riguardo all'Islam e al Corano. Si tratta di un precedente pericolosissimo, che rende la misura di quanto sia forte il nuovo potere totalitario in Europa.

Le élite europee hanno calato le braghe al nemico. La libertà di parola e di pensiero non sarà più garantita alle popolazioni autoctone. Mentre gli islamo-fascisti potranno tranquillamente continuare a berciare slogan tipo: "Joden aan het gaz" (Ebrei nelle camere a gas) per le strade di Amsterdam. Che evidentemente non vengono considerati incitamento all'odio e alla discriminazione (sic). E' così che le classi dirigenti europee hanno deciso di trattare col nemico. Per aggrazziarselo gli servono la testa di Wilders. E di quanti altri dopo di lui? Anziché difendere chi difende l'Europa, consegnano al carnefice le nostre più audaci voci libere.

Vergogna Olanda! Paese depravato! A lucifero stai sacrificando tutta te stessa! Non bastavano aborto, eutanasia, il partito dei pedofili! Devi essere sempre prima in tutto! Devi sempre creare un precedente pericoloso che fa da apri-pista per il resto del continente!

VERGOGNA OLANDA!


E' invece di ieri la notizia che il più grande codardo d'Europa, Gordon Brown, abbia bloccato l'ingresso di Wilders in Gran Bretagna per "motivi di ordine pubblico".

VERGOGNA INGHILTERRA!

FONTE: Libertà di parola in Gran Bretagna: Geert Wilders fermato a Heathrow e rimandato in Olanda

Una nota sul finale. A servire l'olocausto sono sempre le magistrature e/o personaggi molto vicini alla massoneria o massoni essi stessi: in Olanda è stata la magistratura ad offrire alla bestia Geert Wilders; in Italia la magistratura ha sacrificato la povera Eluana Englaro con il plauso e il sostegno delle forze politiche più vicine alla massoneria (vedi i radicali) e con il sostanziale aiuto del massone Giorgio Napolitano; in Gran Bretagna è stato il massone Gordon Brown a chiudere la bocca a Wilders. Non è per niente un caso che in molti paesi europei bisogna essere massoni per arrivare nei ranghi più alti della magistratura e della politica (vedi la Francia, paese totalmente in mano ai framassoni).

Per concludere, oggi il presidente della repubblica (giacobina) italiana ha rilanciato l'idea di Stati Uniti d'Europa, un progetto antico in odore di totalitarismo da nuovo ordine mondiale. A questo punto solo chi non vuole capire non capisce.

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mercoledì 4 febbraio 2009

Si agisce nella notte per uccidere Eluana

Le ultime sconcertanti verità sul caso Englaro:

1. SE QUESTA E' UNA DONNA
di Riccardo Cascioli

[...] Ieri sera al TG1 abbiamo assistito al vertice di questa “danza del male”, con l’intervista al primario anestesista della clinica “La Quiete” di Udine, Amato Da Monte, l’uomo che ha coordinato la “deportazione” di Eluana dalla clinica della vita alla camera della morte. Di notte; l’habitat naturale del “principe delle tenebre”. [...]

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2. IL CASO DI ELUANA ENGLARO. UCCIDETE LE VOSTRE ANIME

di Mario Palmaro

[... ] Il caso-Englaro può essere scomposto in una serie di elementi fondamentali. Li elenchiamo secondo un ordine che ne mette in luce la progressione cronologica e psicologica: a) la non casualità dell'intera vicenda; b) il disorientamento morale dell'opinione pubblica; c) lo stravolgimento dei principi dell'ordinamento giuridico; d) l'abolizione della sofferenza e della morte come tempo di conversione; e) l'odio per la Chiesa. Mentre i primi elementi sono i più visibili, gli ultimi sono spesso non dichiarati e, anche per questo motivo, poco riconoscibili dall'opinione pubblica. [...]

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domenica 25 gennaio 2009

Sospensione delle pubblicazioni

Causa motivi di carattere strettamente personale, l'Ingegnere Volante sospenderà le pubblicazioni a tempo indeterminato. Il blog rimarrà comunque attivo per quanto concerne la consultazione dei post e l'inserimento di commenti.

Cordiali saluti,

L'Ing. Volante
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giovedì 1 gennaio 2009

Contro la Arroganza dei Partiti, Poteri al Presidente

Ricevo da un lettore anonimo e molto volentieri pubblico.

La battaglia che si sta svolgendo nell’arengo politico siciliano tra il Presidente Lombardo e i partiti che lo dovrebbe sostenere come il Partito della Libertà e la UDC, sfociata nella presentazione al Parlamento siciliano della ARS, di una proposta di legge che consenta ai deputati di continuare la legislatura nel caso che il Presidente sia costretto a dimettersi per un qualsiasi motivo o venga meno per morte, dimostra che l’unica speranza di riforma dello strapotere dei partiti risiede proprio nel conferire forti poteri al Premier dello Esecutivo, senza cedere agli strilli interessati di coloro che denunciano derive autoritarie come P.F. Casini o altre democratiche Cassandre.

Infatti è innegabile che legare le sorti della Assemblea Regionale a quelle del suo Presidente, come prevede la attuale legislazione della ARS , conferisce a quest’ultimo un particolare potere. Ma è proprio questa limitazione dei loro giochi di potere che diventa intollerabile ai Partiti, specie nel caso di un Presidente che si mostra sempre più deciso a mutare un andazzo finora improntato ad una gestione della Cosa Pubblica, di stile clientelare e mirata al Bene Personale o di Partito piuttosto che al Bene Comune della Sicilia. I Parlamentari Siciliani dunque abbiano un sussulto di dignità e riconoscano che la loro prima appartenenza è alla Sicilia e poi al Partito: si ribellino dunque a questa congiura e trasversalmente appoggino il presidente Lombardo nel suo generoso tentativo di Riforma, per il bene della loro terra e dei loro nipoti.

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